Approvato il nuovo Prip: meno cartelloni pubblicitari, più incassi per Roma Capitale

Luglio 31, 2014 Ambiente

Roma, 31 luglio – È stato approvato in Assemblea Capitolina con 31 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astenuti il nuovo Piano regolatore impianti pubblicitari (Prip).

 

Cartelloni pubblicitari a Roma

Fra le norme previste dal piano, un maggior incasso da parte del Comune derivante dall’impiantistica ma allo stesso tempo una minore presenza di cartelloni pubblicitari, riduzione anche della dimensione massima dei cartelloni e possibilità di realizzare progetti speciali e di arredo urbano come il bike sharing sostenuto dal brand.

 

Diminuisce del 38% la superficie totale occupata dalle affissioni: dai 232mila a 138mila mq di esposizione pubblicitaria massima. Sono state inoltre ridotte le tipologie, ridotti i formati, ridotte anche le dimensioni massime (da 4×3 a 3×2) dei cartelloni.

 

Tante le novità del piano, in particolare la possibilità di dedicare parte dell’esposizione pubblicitaria ai mercati rionali e alle edicole (10%), il divieto di esporre pubblicità con contenuti che presentino stereotipi di genere o che incitino al sessismo o alla violenza anche per impianti privati. Recependo le prescrizioni della Valutazione ambientale strategica (Vas), il piano prevede di escludere interamente i tratti stradali circostanti le aree naturali protette, recepire le proposte di aree naturali protette e la rete stradale di interesse paesaggistico avanzate dalla Provincia di Roma nel Ptpg, inserire norme per il contrasto all’inquinamento luminosi, ribadire l’obbligo di autorizzazione paesaggistica.

 

“Oggi è un giorno speciale per la città di Roma – ha dichiarato il sindaco Ignazio Marino – Oggi, dopo venti lunghi anni, finalmente possiamo chiudere una vergognosa parentesi per la Capitale d’Italia: quella di cartellopoli. Grazie al lavoro della Giunta e al voto dell’Assemblea capitolina abbiamo messo ordine alla jungla di cartelli pubblicitari che deturpano le nostre strade e il paesaggio urbano. Con il nuovo Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari non solo ripristiniamo la legalità, eliminando tutti gli impianti abusivi, ma riduciamo la superficie pubblicitaria del 38% e aumenteremo del 130% i profitti del Comune di Roma, portandoli finalmente in linea con quelli delle altre grandi città italiane. Tre i cardini su cui si fonda il piano: decoro urbano, adeguata rendita economica per fornire maggiori servizi per i cittadini.

 

Il territorio è stato suddiviso in due zone: la zona A, di 83.700 ettari, comprende le aree incompatibili con l’installazione di impianti pubblicitari. La zona B, di 45mila ettari, comprende le aree in cui l’installazione di impianti è ammessa secondo specifiche disposizioni. La “zona B” e’ poi suddivisa in 3 “sottozone”: B1, B2, B3. La sottozona B1 di 815 ettari del centro storico interno alle mura; la sottozona B2 di 2.780 ettari delle aree interne all’anello ferroviario + Eur; la sottozona B3 di 41.360 ettari (distribuzione omogenea degli impianti tra aree interne ed esterne al Gra). La novità alla delibera di Giunta riguarda gli spazi pubblicitari di proprietà del Campidoglio, quelli contrassegnati con la dicitura SPQR che diminuiranno da circa 35.000 mq a meno di 25.000 mq (-17,5%): la loro gestione verrà messa integralmente a bando, con priorità per le aziende romane (virtuose) del settore pubblicitario, in modo da tutelare i piccoli operatori in un contesto di generale riduzione degli spazi per l’affissione.

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