Parcheggio Arco di Travertino. Una cattedrale deserta.

Gennaio 31, 2014 Mobilità e Trasporti

Sette anni di lavori per un costo di 35 mln. Mille posti auto utilizzati per meno di un terzo. L’area pubblica ancora senza i servizi ipotizzati

I lavori sono durati 7 anni e sembravano non finire mai. Iniziati con Veltroni nel 2006, finiti con Alemanno nel 2012, poi, finalmente, il 28 settembre Marino ha inaugurato ed aperto il parcheggio all’Arco di Travertino. Una gran bella opera su tre livelli interrati con stalli per circa mille auto (997) e sopra un’area di 3.500 mq. da adibire a servizi. Il parking è stato concepito come nodo di scambio con la metropolitana e i capilinea degli autobus 85, 409, 657, 671 e 765. Infatti per chi è abbonato al metrebus lo stallo è gratuito mentre per gli altri automobilisti il costo del parcheggio (che è aperto negli orari della metro ed è gestito da Atac) è di 1 un euro e 50 per le prime 12 ore. Simile gioiello, ornato all’interno anche da una grande fontana a forma di piscina, è costato la modica cifra, si fa per dire, di circa 35 mln di euro. In questi primi 4 mesi di apertura ha mostrato un solo difetto: è vuoto. Non viene utilizzato. Addirittura il secondo e il terzo livello sono stati chiusi perché, dicono i sorveglianti, basta il primo ad accogliere i pochi utenti che finora lo stanno utilizzando. Ma mentre il parcheggio è vuoto fuori nelle strade limitrofe, perfino sugli sterrati dello spartitraffico di via dell’Arco di Travertino, le auto continuano a sostare a piacimento.

I parcheggi di scambio realizzati nella città consolidata non hanno mai avuto un grande successo. Questo dell’Arco di Travertino aveva, presumiamo, una sua giustificazione perché consentiva lo scambio a chi proveniva dalla direttrice dei Castelli romani percorrendo l’Appia oppure doveva favorire l’utenza proveniente dai quartieri limitrofi a una certa distanza dalla metropolitana.

Sta di fatto che a tutt’oggi risulta molto sottoutilizzato. Meno di un terzo. All’inaugurazione qualcuno aveva gioito dicendo che si era evitato il rischio di una nuova cattedrale nel deserto. In verità qui è il contrario: la cattedrale è deserta e il circondario è affollato di auto in sosta vietata, doppia sosta, sosta precaria ecc.

Bisognerà che le amministrazioni municipale e comunale provvedano a incrementare l’utilizzo della struttura di scambio prima che tutto, compreso l’incombente degrado, spinga a farne un garage per un altro centro commerciale da situare sopra la superficie di 3.500 uccidendone sul nascere qualsiasi utilizzo per servizi di pubblica utilità per il quartiere circostante e i quartieri limitrofi.

A questo scopo è necessaria una maggiore, più evidente e costante pubblicizzazione del servizio e i suoi costi modesti per gli utenti saltuari o addirittura nulli per gli abbonati metrebus. Poi occorre combattere spietatamente la sosta irregolare nelle strade limitrofe valutando a questo proposito anche l’istituzione delle strisce blu per i non residenti.

L’altra questione non secondaria da risolvere celermente è l’utilizzo dell’area pubblica soprastante il parcheggio che continua a rimanere malinconicamente deserta. “Esiste già – come informò a settembre la Presidente del Municipio Susi Fantino – un tavolo tecnico con gli assessori Caudo e Improta dove valuteremo l’utilizzo di procedure che rendano realizzabili gli obiettivi in tempi rapidi. Ovviamente verranno valutate tutte le istanze dei cittadini. Si tratta di un’opera importante ed è plausibile il coinvolgimento del privato”. E aggiunse: “ “Il municipio aveva proposto in un primo momento un progetto che prevedeva una biblioteca e spazi privati con alcune indicazioni che prevedevano anche una palestra. Successivamente si votò in Consiglio che in questo spazio ci fossero anche una biblioteca e una Asl. Ma in questo modo ci sarebbe il rischio di superare la metratura a disposizione. Per questo sarà importante la valutazione del tavolo tecnico. Inoltre sarà molto importante valutare il progetto di finanza e le sue modalità qualora non si abbiano a disposizione fondi pubblici. I tre servizi più urgenti penso siano biblioteca, Asl e palestra comunale. Anche se si deve valutare la fattibilità dell’istituzione della Asl con l’intervento del privato”.

Secondo il Comitato di Quartiere Arco di Travertino, che ha combattuto per anni affinché l’opera fosse compiuta celermente e che continua senza sosta la sua battaglia perché l’opera non cada nel degrado, “Stanno emergendo ipotesi di un utilizzo immediato e provvisorio degli spazi in attesa dell’emanazione del bando per la Piazza Coperta. Tutti sono d’accordo sulle proposte del Comitato (ASL, Ufficio postale, biblioteca multimediale o caffè letterario e info point turistico). Si spera che ci siano a breve i primi interventi”. La loro speranza è quella di tutti i cittadini del Municipio.

Tratto da AbitareaRoma, di Aldo Pirone – 30 gennaio 2014