Roma chiuderà la porta alle Olimpiadi nel mese di settembre? “A settembre è tutto aperto. Vedremo a settembre se c’è spazio per pensarci, quel che il sindaco decide, io sono un ‘fedele servitore'”. Lo ha detto l’assessore all’Urbanistica di Roma Paolo Berdini a margine dell’audizione in commissione Urbanistica. Nel corso dell’audizione Berdini ha spiegato che “nel progetto olimpico, vedremo se Roma accetta o meno la sfida olimpica, c’è un elemento di una gravità assoluta. Il comprensorio di Tor Vergata, 600 ettari, fu espropriato dello stato per farci le scuole di alta formazione per i nostri figli. Pensare che per le olimpiadi del 2024, ammesso che roma accetti la sfida, in quel luogo di eccellenza facciamo le casette degli atleti che poi diventano le case degli studenti secondo me dice quale è la crisi delle classi dirigenti che c’è in questa città. Non è possibile che noi sprechiamo l’ultima occasione per costruire un polo di eccellenza della ricerca facendoci le case degli atleti. Avremmo bisogno di una classe dirigente che non pensa più in termini di mattoni ma che guarda al futuro”. A margine dell’incontro, a chi gli chiedeva se si stesse pensando ad altre aree per il villaggio olimpico a cui il comune stesse pensando berdini ha risposto “No”.

Lo stadio della Roma.  “Gli uffici stanno finendo l’istruttoria, manderanno tutto il pacchetto alla Regione e vedremo se verrà mantenuto l’interesse pubblico sullo stadio della Roma. Io qui mi tolgo il cappello da assessore, voi sapete che ho fatto una battaglia a viso aperto contro quella scellerata localizzazione. Non c’entro però con l’istruttoria che va avanti in assoluta autonomia. Il precedente consiglio ha certificato l’interesse pubblico a costruire 900 mila metri cubi su una piccola ansa del Tevere. L’invio alla Regione dell’istruttoria si chiuderà nel giro di una settimana”. Così l’assessore all’Urbanistica di Roma Paolo Berdini in commissione Urbanistica.

L’ex Fiera. Nell’operazione di valorizzazione della Ex Fiera di Roma, sulla Cristoforo Colombo, “erano previsti dal precedente piano 67 mila metri quadrati, fuori dalla razionalità di una città che si sviluppa per qualità. Noi li abbiamo portati a 44 mila metri quadrati, li abbiamo fatti dimagrire. Diamo il segnale che si può tornare a valori umani in modo che gli standard urbanistici siano rispettati in quel luogo, che ci sia una città”.

Le tranvie. “Stiamo ragionando su come costruire una piccola rete di tranvie: 4 o 5 tranvie che rendano un po’ più vivibile questa nostra città e soprattutto che avvicinano la periferia al centro. La prima è quella della Palmiro Togliatti, c’è già il tracciato, che chissà perché è stata lasciata come una discarica a cielo aperto e come immondezzaio”.