VII municipio: conferenza urbanistica o “questua partecipativa”? Il dissenso della Comunità Territoriale sul metodo adottato dall’assessorato

Ottobre 3, 2014 Urbanistica

di Aldo Pirone – 23 settembre 2014

I comitati e le associazioni del VII municipio sono in subbuglio. Speravano che la Conferenza urbanistica annunciata dall’assessore Caudo, e presentata in Municipio il 10 giugno scorso, fosse una cosa utile e un’occasione da non perdere per fare il punto sull’insieme delle trasformazioni urbanistiche previste dal PRG e dai suoi strumenti attuativi. Per questo avevano chiesto di avere dati precisi e onnicomprensivi in proposito per poter ragionare e confrontarsi sullo sviluppo del territorio, quello in corso e quello previsto. In sostanza quanti insediamenti edilizi, di che natura, quanti nuovi residenti, dove e, possibilmente, quando. Senza questi dati, infatti, è difficile ragionare sulla sostenibilità dello sviluppo, sulla “rigenerazione urbana”, sugli standard di verde e servizi, sulla valorizzazione delle risorse ambientali, archeologiche, naturalistiche, culturali e produttive del territorio.

Invece l’assessorato ha creduto di poter impostare il processo partecipativo, intento in sé senza dubbio positivo, articolandolo su 4 tavoli: risorse culturali e ambientali del territorio, mobilità, patrimonio da recuperare,  servizi. Chiedendo ai comitati e anche ai singoli cittadini di segnalare, per l’ennesima volta, i problemi, le richieste, i progetti e quant’altro.

Messo su questi binari più che un confronto ne è scaturita una sorta di “questua partecipativa” con i soggetti interessati (Comitati, associazioni e singoli cittadini)  a fare o rifare l’elenco di tutto ciò che non va nella propria zona. Dalle cose più minute ma importanti, come il marciapiede che non c’è, l’incrocio stradale pericoloso, l’illuminazione stradale malcerta o inesistente ecc., fino a quelle più grandi come la insufficienza di scuole, di servizi, di cura del verde, di trasporti pubblici efficienti, di infrastrutture stradali e su ferro, di una più adeguata valorizzazione dei beni archeologici e culturali di cui è ricchissimo il territorio del VII Municipio. E altro ancora.

Questo elenco delle cosiddette “criticità” ovviamente ha una relazione con le politiche urbanistiche ma in realtà investe tutto il governo del territorio e fa capo a più assessorati che dovrebbero dare le risposte che i cittadini si aspettano e che attendono da vari lustri.

Inoltre sia il Municipio sia il Comune sanno quali sono le posizioni e le proposte strategiche che sulle varie tematiche la Comunità Territoriale, che raccoglie l’adesione della maggioranza dei soggetti partecipativi, ha presentato in questi anni e le iniziative e le battaglie che in proposito ha fatto.

Stante questo procedimento messo in atto dall’assessorato comunale appare evidente il rischio che si corre: perdere il nesso di relazione fra le trasformazioni urbanistiche passate, presenti e future con tutto il resto.

Perciò è dalla cognizione di queste trasformazioni, dalla loro quantità e qualità che bisogna partire per poi affrontarne le conseguenze in termini di standard urbanistici di verde e servizi necessari, riqualificazione dei quartieri, infrastrutture, valorizzazione delle risorse ambientali e culturali ecc.. Soprattutto là dove l’espansione urbanistica è ancora in atto, a cavallo del GRA verso i Castelli romani.

Il profondo dissenso verso questo metodo che rischia di non aggredire i nodi dello sviluppo del territorio e di spingere tutti, come si dice, a cercare farfalle sotto l’Arco di Tito, è stato evidenziato dal coordinatore della Comunità Territoriale Maurizio Battisti in una lettera all’assessore Caudo e per conoscenza alla Presidente del Municipio Susanna Fantino il cui testo è stato letto pubblicamente nella seconda riunione partecipativa di venerdì 19 settembre scorso nella “sala rossa” municipale.

Battisti pur dando atto a Caudo di “integrità e linearità intellettuale” non ha nascosto la propria delusione e il proprio dissenso. “La delusione deriva dal fatto – scrive Battisti – che sedersi ad un tavolo e tracciare croci e segni su di una mappa non è esattamente il concetto di partecipazione che noi abbiamo in mente! Come ben scrive (Caudo n.d.r.) nell’introduzione alla Conferenza Urbanistica ‘… Il dialogo con la città si è interrotto negli anni passati e insieme è cresciuta la sfiducia nei confronti dell’amministrazione comunale. Per ricostruire questo rapporto è necessario parlare con trasparenza e costruire momenti di partecipazione nei quali riallacciare il filo del dialogo tra urbanistica e società, affrontare senza ipocrisie le numerose criticità esistenti e definire insieme gli obiettivi d’interesse pubblico degli interventi urbanistici… ….Proprio per questo le abbiamo chiesto, e le chiediamo nuovamente, di iniziare a dare risposte alle molte sollecitazioni pervenute dai Comitati ed Associazioni del territorio. Noi ‘i compiti a casa’ li abbiamo svolti, molte volte. E sempre con gli stessi risultati…Sappiamo bene la difficoltà e delicatezza del suo attuale ruolo ma proprio per questo le chiediamo di non sminuire ed umiliare, come fatto da quasi tutti i suoi predecessori, il ruolo della partecipazione”.

Dopo di che Battisti ha detto che il confronto finiva lì se l’assessorato non avesse fornito i dati richiesti. Al che il rappresentante dell’assessore, signor Petracca, è intervenuto prendendo l’impegno di fornirli al più presto, prima del prossimo incontro.

La questione di uno svolgimento proficuo della Conferenza urbanistica, ovviamente, riguarda anche l’Istituzione municipale che dovrà trovare il modo di esprimere una sua posizione complessiva sulle politiche urbanistiche che il Campidoglio ha in programma di attuare in VII municipio.