Sempre a proposito dei Consorzi Opere a Scomputo

Dicembre 4, 2014 Politica

Tratto da Roma Today del 10/10/2014

Il Vicepresidente del Consorzio Lucrezia Romana ci scrive per replicare alle affermazioni di Maurizio Battisti, Presidente della Comunità Territoriale del VII Municipio.

Il Vicepresidente dell’Associazione Consortile Lucrezia Romana, Luciano Paiella, ci ha scritto per chiedere di replicare all’articolo da noi pubblicato in data 22 settembre. Il tema è quello degli oneri concessori a scomputo e dei lavori nel Centro Anziani del Parco di Romanina. Riportiamo integralmente la lettera che ci è stata inviata per rispondere alle dichiarazioni di Maurizio Battisti, Presidente della Comunità territoriale del VII, riportate nell’articolo.

“In merito alla notizia apparsa su codesto quotidiano circa l’utilizzo degli oneri concessori a scomputo spesi nel Centro Anziani di Romanina, si fa presente quanto segue:
– la possibilità di scomputare direttamente gli oneri concessori, versati a fronte del ritiro del permesso a Costruire e in sanatoria (ex concessione in sanatoria), deriva dal’art. 39,comma 9 della Legge 724/94 (Condono Berlusconi) , regolati successivamente dal Comune di Roma con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 107 del 15 magio 195 e successive integrazioni ( Deliberazioni di Consiglio Comunale n. 25/205 e 53/209);

– detta possibilità, ha consentito ai cittadini di raggiungere un duplice scopo, quello di controllare che i propri soldi vengano spesi direttamente sul territorio, e, che i lavori decisi dalla collettività vengano effettivamente eseguiti. Precedentemente ciò non era possibile poiché gli oneri della cosiddetta Bucalosi L. 10/78 venivano introitati nelle casse centrali del Comune e spesi secondo logiche generali riguardanti tuto il territorio comunale, invece ora è nata la possibilità di localizzare sia le opere che le risorse.

Inoltre vista e considerata l’impossibilità/incapacità da parte dell’Amministrazione di spendere e realizzare le opere pubbliche necessarie alle Borgate, rimaste per decenni prive di ogni attenzione da parte della politica centrale, e al fine di riqualificare e recuperare are degradate, i consorzi di autorecupero hanno svolto una ben meritevole funzione di recupero della periferia romana grazie anche all’impegno ed alla professionalità del Dipartimento ex XVI° “Recupero delle
Periferie”.

In sostanza negli ultimi decenni il Municipio VI (ex X) non ha avuto un’idea di come realizzare opere nelle già tanto degradate e abbandonate periferie. A questo punto è utile porsi delle domande:
– sono tanto biasimabili le associazioni dei cittadini (Consorzi) che sostituendosi alla inesistente Amministrazione Capitolina centrale e periferica decidono dove spendere i propri soldi per la realizzazioni dei servizi minimi che un quartiere deve avere?. E soprattutto è accettabile che vengano pubblicate notizie prive di fondamento visto che i soldi necessari alle opere da Voi contestate provengono da Cittadini residenti nella zona interessata?

Associazione Consortile Lucrezia Romana Il Vicepresidente Luciano Paiella

E quella che segue è la nostra contro risposta odierna:

Spett. Roma Today,

non ero a conoscenza della risposta del Sig. Paiella datata 10 ottobre e riferentesi al vostro articolo del 22 settembre scorso perché altrimenti mi sarei premurato di commentarla, vista la ghiotta occasione offertami, così come mi accingo a fare.
Vado sinteticamente per punti:

1) il vicepresidente del Consorzio Lucrezia Romana Sig. Luciano Paiella lamenta il fatto che poiché i Municipi sono inadempienti allora, per fortuna (e che fortuna è stata finora per alcuni!!), ci sono i Consorzi Opere a Scomputo che utilizzano le proprie risorse sul territorio affinché ” i lavori decisi dalla collettività” vengano eseguiti!
Ma di quale collettività parla il Sig. Paiella ? Da quale riunione carbonara (visto che nel quartiere nessuno ne è a conoscenza) è emersa la necessità che, con i soldi versati dai soci di Lucrezia Romana si dovesse fare un’opera fuori quadrante…e cioè a Romanina?
Ci fornisca il Sig. Paiella il verbale dove ciò è stato deciso e ci fornisca prova della regolare convocazione dei soci medesimi e, trattandosi di opere che devono essere finalizzate alla collettività del teritorio di riferimento del Consorzio, del coinvolgimento della cittadinanza di Osteria del Curato e del relativo Comitato di Quartiere.

2) ci dica inoltre il Sig. Paiella come i soci controllano che “i soldi vegono spesi sul territorio“. Tutti sappiamo bene che è più probabile trovare acqua su Marte che entrare in possesso di un bilancio di un Consorzio per Opere a Scomputo. E lo sanno bene tutti quei cittadini che negli anni hanno invano chiesto documentazione relativa ai progetti e alle decisioni prese dai Consorzi senza nessun, e dico nessun, coinvolgimento dei residenti. Come mai questa segretezza? Cosa c’è da nascondere?

3) il Sig. Paiella ci spieghi come si possa temerariamente affermare che le opere da noi contestate vengono realizzate con soldi provenienti da cittadini “residenti nella zona interessata“.
Su quale mappa geografica la zona di Romanina è diventata sinonimo di Lucrezia Romana?

4) forse le due zone per il Sig.Paiella coincidono da quando lui, vicepresidente del Consorzio Lucrezia Romana, è diventato Presidente del Centro Anziani …indovinate di dove?
Ma della Romanina… ovviamente! Proprio quel centro anziani sul quale sono stati stornati i soldi dei soci (che ci risulta siano ignari) del Consorzio di Lucrezia Romana.

5) a parte la “coincidenza” di cui sopra, come ci spiega il Sig. Paiella che l’appalto per le opere in questione, per un valore di euro 180.000, è stato dato alla società il cui titolare porta il suo stesso cognome?? Anche questa una “coincidenza” davvero strana…sulla quale stiamo andando a fondo.

6) e che dire della sfrontatezza di definire “servizi minimi per un quartiere” l’aver deciso autonomamente di effettuare, come vicepresidente del Consorzio Lucrezia Romana, dei lavori all’interno del Centro Anziani del quale il Sig. Paiella è Presidente? Ma non c’è forse all’orizzonte un piccolissimo conflitto di interessi?
Perché non chiediamo ai residenti di Lucrezia Romana – Osteria del Curato cosa ne pensano? Loro forse avrebbero idee ben diverse sul significato di servizi per il proprio quartiere.

Ai vostri lettori ogni ulteriore commento…ove ce ne fosse ancora bisogno!!

Noi come Comunità Territoriale, assieme ai Comitati di Quartiere interessati, andremo a fondo poiché non è più tollerabile questa assoluta mancanza di trasparenza nelle decisioni, con affidi diretti degli appalti (per di più a parenti ed affini) e con opere da realizzare molto discutibili.

Se questa è “la meritevole funzione” dei Consorzi di autorecupero allora crediamo che i cittadini ne possano fare tranquillamente a meno, anzi… ne vogliono fare a meno!

E’ ora di dire basta!

Maurizio Battisti
Coordinatore della “Comunità Territoriale del VII Municipio”